Storia e leggenda

Empi nemici, trasformati in pietra

Riserva naturale Ciciu del Villar | N. Villani

Origine dei Ciciu

I Ciciu si sono formati presumibilmente al termine dell'ultima era glaciale, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai che portò il torrente Faussimagna (affluente di sinistra del torrente Maira) ad esondare, erodendo le pendici del monte San Bernardo e trasportando a valle un'enorme massa di detriti. Questo portò alla formazione di un conoide alluvionale costituito da un terreno rossiccio, ricco di sostanze ferrose, che costituisce i gambi degli attuali funghi di erosione. In seguito, presumibilmente per effetto di frane e terremoti, rotolarono a valle diversi massi staccatisi dal monte San Bernardo: pietre di colore più scuro, che ricoprirono il terreno alluvionale. A poco a poco il Faussimagna ricoprì anche le pietre scure, fino a quando, per effetto dei violenti movimenti tettonici avvenuti durante il Pleistocene superiore, il terreno subì un improvviso innalzamento, e il fiume si ritrovò a scorrere più in basso. Iniziò quindi ad erodere il terreno, riportando alla luce i sassi che aveva ricoperto, arrotondandoli e levigandoli a poco a poco. Allo stesso modo il terreno subì l'azione erosiva degli agenti atmosferici: ma mentre il terreno poco coerente del versante della montagna venne portato via facilmente, i sassi fornirono una sorta di "protezione" alle colonne di terreno sottostanti, riparandoli come se fossero ombrelli. Il risultato è quello che vediamo ancora adesso, con i massi erratici sorretti da colonne di terreno: qualcuno ci ha visto dei funghi, altri li hanno poeticamente chiamati camini delle fate.
L'azione erosiva non si è ancora fermata ai nostri giorni: continua ad avvenire, per effetto delle piogge e di rigagnoli che si formano dopo di esse, ma in modo più lento. Tuttavia accade talvolta che la colonna di terreno che sorregge un masso, per effetto dell'erosione, diventi troppo sottile: in questo caso il Ciciu si distrugge, e il masso rovina a terra, esponendo il gambo a un'erosione accelerata, e proteggendo dal dilavamento una nuova porzione di terreno (ponendo quindi una situazione favorevole alla creazione di un nuovo Ciciu, anche se i tempi sono ovviamente molto lunghi).
Lo studio effettuato nel 2000 ha poi evidenziando la presenza di almeno due diverse generazioni di colonne di erosione: i Ciciu si sarebbero quindi formati in almeno due fasi evolutive distinte.


Leggende

Nei secoli si sono sviluppate varie leggende sull'origine dei Ciciu, sorti per incantesimo per miracolo. Per esempio, secondo una leggenda i Ciciu si formerebbero nottetempo per effetto delle masche, le streghe del folclore piemontese, oppure sarebbero delle masche trasformate in pietra, dopo un uragano che avrebbe interrotto un rito magico di un sabba, con nefaste conseguenze. Ma le principali leggende legate all'origine dei Ciciu sono quelle legate a San Costanzo, un legionario romano della legione Tebea che, secondo la tradizione, venne martirizzato intorno all'anno 303-305 d.C., durante la persecuzione dei cristiani attuata dall'imperatore Diocleziano, proprio sulle pendici del Monte San Bernardo.

La leggenda dei soldati trasformati in pietra

La tradizione vuole che San Costanzo, santo patrono di Villar, fosse un soldato romano appartenente alla Legione Tebea. Intorno al IV secolo d.C , insieme ai compagni Dalmazzo, Chiaffredo e Magno, egli era fra i primi martiri evangelizzatori della dottrina cristiana nelle vallate cuneesi. Il suo martirio avvenne il 18 settembre fra il 303 e il 305 sulla collina che sovrasta Villar, dove oggi sorge il Santuario di San Costanzo al Monte, mentre un tempo c'era solo una semplice croce e poi un piccolo tempietto. La leggenda popolare vuole i Ciciu legati alla storia del Santo. Infatti, mentre San Costanzo fuggiva nei boschi inseguito dai soldati romani, giunto alla Costa Pragamonti si voltò verso di essi urlando: "O empi incorreggibili, o tristi dal cuore di pietra!
In nome del Dio vero vi maledico. Siate pietre anche voi!"
Fu così che100 di essi vennero immobilizzati all'istante e trasformati in pietra. Da quel giorno nel bosco di Villar ci sono i Ciciu, che tutti possono ammirare ricordandosi anche di questa leggenda.

Una barriera contro gli invidiosi

Un’altra leggenda, invece, racconta un’altra versione di questa storia. Costanzo, nato e cresciuto in una famiglia povera, decise di costruire una chiesa per unire gli abitanti della zona. Di notte iniziò a trasportare i massi e il legname con i buoi del padrone, ma alcuni uomini lo videro e andarono a riferire il fatto a quest’ultimo. Il padrone seguì Costanzo e vide che per magia il ragazzo attraversava il fiume Maira su un ponte comparso improvvisamente dal semplice tocco di un bastone di canna che portava con sé. Proibì in un primo momento a Costanzo di utilizzare le sue bestie, ma visto l’improvviso dimagrimento dei buoi dopo quella decisione e i fatti inspiegabili a cui aveva assistito, ritornò sui suoi passi. Il ragazzo veniva ammirato dalla maggior parte degli abitanti per la sua opera, tranne che da pochi invidiosi che cercavano di ostacolarlo impedendogli di raccogliere le pietre dal fiume minacciandolo con rami di ginestra. Costanzo per difendersi lanciò loro una manciata di sabbia e questi si trasformarono per incanto in fantocci di pietra, i Ciciu. Il ragazzo riuscì a finire la costruzione della Chiesa che ancora oggi porta il suo nome.